Passa ai contenuti principali

ACQUACOTTA di nonna Caterina




Per la verità, dovrei dire bisnonna, perché Caterina Cavani era la nonna paterna della mia mamma. Originaria di Poggioferro (Scansano, GR), abitò negli ultimi anni della sua vita a Grosseto con il figlio Francesco, trasmettendo alle nipoti, tra cui la mia mamma Clara, ricette di cucina maremmana. Fra queste, l'acquacotta con le bietole, rara, veramente rara, perché la più comune, quella che di solito si trova nei libri di cucina, non le comprende e dà la priorità ai pomodori.
In rosso gli aggiornamenti del 2015.

INGREDIENTI dell'acquacotta maremmana di casa mia
per 4 persone

Nella foto mancano solo acqua, sale e... fantasia

olio e.v.o. 100 g
aglio (da togliere prima di servire) 1 spicchio
cipolle (affettate) 300 g
sedano (a pezzetti) 125 g
patate (a fette sottili, perché con la cottura devono disfarsi125 g
– carote (tritate) 125 g (opzionali)
pomodori spellati e tritati 150 g
bietole da foglia (possibilmente selvatiche), non da costa 800 g
acqua 1 litro o più
sale q.b.
pepe q.b. (opzionale)
pane toscano non fresco  e abbrustolito  250 g
pecorino stagionato 50 g
– 1 uovo per ogni commensale


In una padella a bordi alti o in una larga casseruola (meglio ancora una pignatta di terracotta) si fa un soffritto con olio, aglio, cipolle, sedano, patate e un po' di sale. C'è chi mette anche la carota.
Si aggiungono pomodori e bietole (a pezzi, se sono grandi) e si fanno insaporire, poi sale e acqua; durante l'ebollizione (45 minuti), si controlla che sia rimasto abbastanza liquido, altrimenti si aggiunge acqua e si aggiusta di sale; si cuoce nella minestra un uovo per ogni commensale.
In ogni piatto si dispongono due fettine di pane, la minestra, l'uovo e una spolverata di pecorino grattugiato. Pepe opzionale.

Il momento più bello, per me, è quando rompo l'uovo.


C'è chi preferisce l'uovo appena velato: in tal caso, mentre si cuoce l'uovo, si mette un coperchio con un peso sopra per ottenere l'effetto in brevissimo tempo, così il tuorlo rimane fluido all'interno.


Se il liquido è stato quasi tutto assorbito dal pane, aggiungetene ancora




Commenti

  1. Domanda da super-profana.
    Quante belle erbe ed erbette spontanee. Ma non c'è il rischio di avvelenarsi con qualche pianta... non commestibile?!

    RispondiElimina
  2. Hai perfettamente ragione. Le bietole non sono difficili da distinguere, ma, se non lo sai fare, è meglio acquistarle che coglierle. Non vorrei essere accusata di istigazione all'avvelenamento...

    RispondiElimina
  3. Complimenti per il blog Giovanna! Simpatico il titolo, fresca e vivace la grafica, originale la prima ricetta (non sapevo neppure dell'esistenza di questo piatto della tradizione maremmana, e ora non vedo l'ora di provarlo!). Sarò una fedele lettrice del blog, buon lavoro e buon appetito!

    RispondiElimina
  4. Grazie Lucia! Resto in attesa di un tuo blog per i dolcetti...

    RispondiElimina
  5. Bellissima idea! Brava.

    RispondiElimina
  6. belle le ricette delle nonne! anzi delle bisnonne la proveremo
    ciao
    http://saleevaniglia.blogspot.it/

    RispondiElimina
  7. Cara saleevaniglia, ho visto il tuo meraviglioso blog. Complimenti! Fammi sapere se vi è venuta bene l'acquacotta!

    RispondiElimina
  8. Seguo dall'hotel merano 2000 https://www.hotel-avelina.com/it/paradiso-naturale/divertimento-invernale

    RispondiElimina

Posta un commento